Sotto il dominio della minoranza bianca la chiesa Regina Mundi di Soweto fu punto di riferimento per gli attivisti anti-apartheid. Nel 1976 la polizia vi fece irruzione e sparò su coloro che lì avevano trovato rifugio. Molti rimasero feriti e l’edificio fu danneggiato. Questa domenica i fedeli hanno ricordato Nelson Mandela.
“Ha fatto molto per noi – dice una donna – siamo così per merito suo. Abbiamo sofferto, non avevamo quel che volevamo, ma ora siamo liberi e possiamo avere sempre quel che vogliamo”.
“Madiba – aggiunge padre Sebastian Rossouw – per noi qui in Sudafrica, e penso per il mondo intero, è stato un profeta, è stato quella luce che ci permette di dire: il nostro Dio è ancora con noi, ascolta ancora le nostre preghiere, le sue promesse si realizzano ancora”.
La domenica di preghiera ha dato ufficialmente il via alla settimana di cordoglio che avrà i suoi momenti chiave martedì, con la cerimonia solenne allo stadio Soccer City e domenica prossima con l’inumazione della salma.
François Chignac, euronews: “Per tutto il giorno a Johannesburg, in tutte le chiese della città e qui, nel cuore di Soweto, centinaia di persone sono venute per rendere l’ultimo omaggio a Nelson Mandela”. – Euronews