La regista tunisina Ines Ben Othman, condannata a due mesi di reclusione per oltraggio a pubblico ufficiale dal Tribunale di Ariana due giorni fa, ha iniziato uno sciopero della fame. Lo annuncia il comitato di difesa della regista.
Ines Ben Othman protesta, si legge sulla pagina fb di uno dei suoi difensori, Lobna Mechich, “contro l’ingiustizia da lei subita a causa della corruzione di alcuni agenti delle forze di polizia e degli ordini dati ai magistrati”.
La regista, arrestata il 19 dicembre scorso, si era presentata al commissariato di Ennasr (Ariana) per denunciare molestie e minacce su Facebook ai suoi danni da parte di una poliziotta. Accusata invece dalla polizia di aver mancato di rispetto e minacciato un agente in servizio e’ stata immediatamente trasferita in carcere.
Ines Ben Othman è segretario generale del sindacato dei tecnici audiovisivi ma anche membro dell’Associazione Moukareb, gruppo che denuncia le violazioni dei diritti umani commessi dalla polizia tunisina. Il 24 dicembre il Tribunale di Ariana aveva rifiutato la richiesta di liberazione presentata dagli avvocati di Ines che oggi impugneranno la sentenza di condanna.
Del caso si è occupato anche Amnesty International che in un appello per la sua liberazione ha condannato le accuse a lei rivolte denunciando l’utilizzazione di leggi che criminalizzano la diffamazione, che dovrebbero essere trattate esclusivamente in sede civile.
Il ministro della cultura Mourad Sakli ha promesso di fare da mediatore cercando di organizzare un incontro di riconciliazione tra la regista e il pubblico ufficiale che ha presentato denuncia nei suoi confronti.(ANSAmed).