Il presidente Boni Yayi ha sciolto il governo e annunciato la prossima nomina di un nuovo esecutivo. Lo ha reso noto un comunicato della presidenza secondo cui la decisione è conforme all’articolo 3 della Costituzione “in vista delle nuove sfide che le istituzioni si trovano ad affrontare, in particolare nella lotta contro la povertà” e nello spirito “che guida il percorso per le riforme nel paese”.
Secondo quanto riferiscono fonti anonime in seno ai vertici delle istituzioni, i motivi dietro la decisione risiedono nei disaccordi che hanno opposto nelle ultime settimane il presidente e il primo ministro Pascal Koupaki e in seguito alle numerose critiche indirizzate alla squadra di governo, nominata due anni fa.
In particolare, il presidente avrebbe dibutato della “lealtà” di alcuni esponenti dell’esecutivo, vicini all’uomo d’affari franco-beninese Patrice Talon, sospettato di essere l’artefice di un presunto complotto contro Boni Yayi. Di recente la Corte d’appello di Cotonou ha tuttavia confermato il non luogo a procedere nell’inchiesta contro Talon, assolto in primo grado.
Talon si trova attualmente in Francia, dove la giustizia dovrà pronunciarsi, in caso di verdetto contrario da parte della Cassazione, per una richiesta di estradizione nei suoi confronti.
La vicenda del presunto complotto, resa pubblica a ottobre, scuote da mesi in piccolo paese dell’Africa Occidentale, governato da Boni Yayi dal 2006. – Misna