Il processo al presidente deposto dell’Egitto, Mohammed Morsi, per accuse di incitamento alla violenza inizierà il 4 novembre. L’agenzia di Stato Mena ha riferito che la decisione della Corte d’appello del Cairo riguarda Morsi e altri 14 membri dei suoi Fratelli musulmani, tra cui vertici del movimento. Il leader islamista, deposto il 3 luglio scorso dal colpo di Stato militare, dovrà rispondere dell’accusa di incitamento alla violenza per l’uccisione di oppositori che manifestavano fuori dal palazzo presidenziale, mentre era in carica. Il caso è una delle peggiori violenze accadute durante il suo mandato.
lmeno dieci persone morirono negli scontri di dicembre, quando gruppi di islamisti e di sostenittori di Morsi attaccarono i dimostranti accampati all’esterno della residenza.Con Morsi saranno processati anche i due alti membri dei Fratelli musulmani Essam el-Erian, attualmente irreperibile perché alla macchia, e Mohammed el-Beltagy. A presiedere il processo è stato nominato il giudice Ahmed Sabry Youssef, ha riferito Mena. L’avvocato Mostafa Atteyah ha intanto fatto sapere che un incontro del team della difesa di Morsi, in programma per oggi, dovrà decidere la linea da tenere e scegliere il capo del team legale. Secondo le sue previsioni, sarà scelto lo studioso islamista ed ex candidato alla presidenza Salim al-Awa. Sinora, ha spiegato, nessuno degli avvocati ha ancora visto le carte legate al processo.
“E’ come tutti gli altri casi. È fabbricato”, ha detto Atteyah, aggiungendo che la maggior parte delle accuse contro i Fratelli musulmani è basata su prove deboli. La Fratellanza e il suo partito politico negano di aver usato la violenza negli episodi di dicembre, dicendo che i loro sostenitori stavano difendendo il palazzo presidenziale. Il processo a Morsi fa parte di un più vasto giro di vite contro il movimento islamista, che è stato decapitato dei suoi leader. Più di 2mila esponenti dei Fratelli sono stati accusati in modo simile e almeno una decina è già comparsa in aula per i processi. – LaPresse/AP
