I soldati francesi incaricati di disarmare i ribelli Seleka nella Repubblica Centrafricana hanno avuto uno scontro a fuoco nei pressi dell’aeroporto della capitale Bangui. Nella sparatoria sono stati uccisi tre ribelli e due civili.
L’esercito di Parigi procede con difficoltà al disarmo delle milizie, in un Paese in preda alle violenze dopo l’insurrezione dei ribelli musulmani che hanno rovesciato in marzo il presidente cristiano François Bozizé.
“La cosa difficile è che i miliziani del gruppo che chiamiamo l’ex Seleka hanno smesso le loro uniformi e ora si confondono tra la popolazione – spiega il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius – Quindi, abbiamo bisogno di cercare queste armi, ma è difficile individuare gli ex combattenti”.
I militari francesi sono anche costretti a intervenire per fermare i tentativi di rappresaglia contro i presunti miliziani che si confondono tra i civili. A Bangui – attaccata la settimana scorsa anche dalle milizie cristiane fedeli a Bozizé – un uomo è stato salvato da un tentativo di linciaggio.
Oltre 400 i morti nella capitale, ma si ritiene che le persone uccise dal 5 dicembre siano più di 1000. Molte sono state sepolte in fosse comuni e sono state escluse dai conteggi. Sono 480.000, invece, secondo l’Unicef, gli sfollati fuggiti dai massacri, su una popolazione di 4 milioni e mezzo di persone.
Amnesty International denuncia una proliferazione di armi all’interno delle comunità. Per la ong l’iniziativa di disarmo è necessaria per porre fine alla violenze. – Euronews