di Massimo Lazzari
«Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli» diceva Salgari, che è diventato il pioniere e l’archetipo della letteratura di viaggio senza muoversi dal divano.
Al contrario di lui, ci sono tantissimi scrittori che si sono presi la briga di preparare i bagagli e partire per viaggi da cui sono nati libri memorabili, che hanno ispirato e ancora ispirano i lettori che vogliono scoprire luoghi in cui si apprestano a viaggiare o in cui, per mancanza di tempo, voglia o risorse non potranno mai viaggiare.
E allora ecco qui una selezione assolutamente personale di 10 libri di viaggio (in ordine sparso) per viaggiare alla scoperta dell’Africa senza la seccatura dei bagagli.
I viaggi – Ibn Battuta
Ibn Battuta è considerato “il Marco Polo del mondo arabo” e il suo capolavoro “I viaggi” paragonato spesso a “Il milione”. Con il viaggiatore veneziano condivide sicuramente il periodo storico (il XIV secolo) e la dedizione della sua vita al viaggio, ma non le motivazioni. Nato a Tangeri all’inizio del 1300 infatti Ibn Battuta viaggiò incessantemente per circa 30 anni della sua vita in gran parte dell’Africa e dell’Asia non per incarichi commerciali, ma per pellegrinaggi religiosi e soprattutto una innata predisposizione alla scoperta di mondi lontani e sconosciuti. Di questa vita errante ha lasciato una preziosa testimonianza nella sua opera omnia “I viaggi” che ancora oggi rappresenta la fonte di riferimento per gli appassionati della storia, della cultura e della geopolitica del mondo arabo (e non solo) di quell’epoca.

Dark Star Safari – Paul Theroux
Paul Theroux è senza dubbio uno dei più grandi scrittori di viaggio contemporanei e si può dire che abbia viaggiato e scritto di ogni angolo del mondo. “Dark Star Safari”, pubblicato in Italia nel 2010, è il resoconto del suo viaggio da Il Cairo a Città del Capo, compiuto a inizio del nuovo millennio attraversando tutta l’Africa Orientale, via terra e con mezzi di fortuna. Questo reportage è un libro indispensabile per chi voglia scoprire davvero questa parte di Africa al di là degli stereotipi e dei soliti clichè di viaggio delle guide turistiche.

Ebano – Richard Kapuscinski
Il giornalista e scrittore polacco non ha certo bisogno di presentazioni e i suoi libri sono oggetto di culto, o quantomeno di riferimento, per gli appassionati di narrativa di viaggio, storia e geopolitica. In “Ebano”, pubblicato in Italia nel 2000, Kapuscinski raccoglie quasi 30 anni di esperienze in diversi Paesi africani nei quali, per conto dell’agenzia di stampa polacca per cui lavorava, documentò di persona eventi che hanno poi segnato la storia contemporanea del continente. Qualcuno mi pare lo abbia definito come “il bianco che conosce l’Africa meglio degli africani” e leggendo libri come “Ebano” non si può che concordare.

Un turista in Africa – Evelyne Waugh
Evelyne Waugh è stato uno degli scrittori di viaggio più importanti del Novecento e ci ha lasciato tantissimi romanzi, racconti e libri di viaggio caratterizzati sempre dallo stesso spirito curioso e spesso ironico. “Un turista in Africa”, ripubblicato in Italia nel 2024, è il racconto di un suo viaggio realizzato alla fine degli anni ’50 da Londra fino all’Africa Sud-orientale, prima via nave e poi via terra, attraverso Paesi che oggi non esistono più o hanno cambiato nome (il Tanganica o le due Rhodesie) e luoghi poi trasformati e resi irriconoscibili dall’avvento del turismo di massa (come Malindi o Zanzibar, descritti come posti in cui era difficile trovare un hotel decente).

In Congo – Jeffrey Tayler
Jeffrey Tayler è uno scrittore americano che, alla fine del secolo scorso, ha deciso di lanciarsi in un’impresa senza precedenti: discendere con una piroga il tratto navigabile più lungo del fiume Congo da Kisangani fino a Kinshasa (al tempo capitale dello Zaire). Un’impresa irta di difficoltà e pericoli che Tayler non è riuscito a completare con successo, ma che ha dato origine a “In Congo”, pubblicato in Italia nel 2000, una testimonianza senza pari di una parte dell’Africa meno conosciuta e più misteriosa sin dai tempi di Conrad e del suo celebre “Cuore di Tenebra”.

Il cuore selvaggio della natura – David Quammen
David Quammen è divenuto improvvisamente celebre in tutto il mondo durante il Covid per il suo libro “Spillover”, scritto nel 2013, in cui prevedeva una pandemia globale causata da un salto di specie. In realtà l’americano non è un biologo né tantomeno un veggente, bensì un reporter che nel corso della sua vita ha esplorato gli angoli più selvaggi del mondo per conto del National Geographics. Ne “Il cuore selvaggio della natura”, pubblicato nel 2024, raccoglie i reportage delle esperienze più significative e memorabili della sua carriera, gran parte delle quali svolte nell’Africa equatoriale al seguito di famosi esploratori, naturalisti e fotografi.

Il grande mare di sabbia – Stefano Malatesta
Stefano Malatesta è stato uno dei più importanti scrittori di viaggio italiani contemporanei, nonché direttore della collana Il cammello battriano di Neri Pozza, che prende proprio il nome da uno dei suoi più celebri libri. Nel corso della sua vita ha viaggiato tra Africa, Asia e Sud America in qualità di giornalista, documentarista e inviato di guerra e ha raccontato i suoi viaggi in opere indimenticabili quali “Il grande mare di sabbia”: una raccolta delle sue esperienze nei deserti più affascinanti del mondo, tra i quali il Sahara riveste un ruolo di assoluto protagonista.

Vado verso il capo – Sergio Ramazzotti
Sergio Ramazzotti è un giornalista, fotografo e reporter italiano che, alla fine degli anni ’90, ha compiuto un epico viaggio via terra e con mezzi pubblici da Algeri a Città del Capo, attraversando buona parte dell’Africa occidentale. Da quell’esperienza è nato “Vado verso il capo”, un reportage divenuto poi una sorta di bibbia per i backpackers più estremi appassionati di Africa.

Fratellino – Amets Arzallus Antia & Ibrahima Balde
A differenza degli altri citati, quello raccontato in questo libro non è un viaggio di piacere, di scoperta o di divulgazione. È un viaggio di sopravvivenza. Il Viaggio delle migliaia, milioni di africani che ogni giorno sono costretti a fuggire dai loro paesi per le più svariate ragioni (guerre civili, crisi climatiche, carestie) e migrare verso la terra promessa dell’Europa alla ricerca di un futuro migliore per loro e le loro famiglie. Ibrahima Balde in realtà non era tra questi: è stato costretto a partire dalla sua casa in Guinea per cercare il fratello scomparso improvvisamente e questa ricerca lo ha portato fino alle coste del Mediterraneo sulle rotte dei migranti e dei trafficanti di uomini, dando vita a un racconto che tocca le corde più profonde dell’anima e che dovrebbe essere letto da tutti.

La fine della terra – Massimo Lazzari
Non sono così presuntuoso da parlare di me in terza persona, ma lo sono abbastanza per inserire un mio libro in questa lista. “La fine della terra” è il libro che ho scritto nel 2019 durante il mio secondo viaggio in Madagascar, il primo come volontario per conto di Aid4Mada, un’associazione no profit che dal 2015 opera nel Sud dell’isola rossa. È un libro in cui cerco di raccontare l’altro Madagascar, quello che di solito resta escluso dai pacchetti turistici delle agenzie di viaggio, dai documentari televisivi o dai blog degli influencer: la povertà, lo sfruttamento del territorio e della popolazione locale, il disastro ambientale, le durissime condizioni di vita delle persone che abitano uno dei Paesi più poveri del mondo. Ma che racconta anche quello che stiamo facendo, e che chiunque lo desideri può aiutarci a fare, per migliorare le vite di intere comunità svantaggiate e di migliaia di persone, garantendo loro l’accesso a beni primari come l’acqua potabile, il cibo, l’istruzione scolastica, l’assistenza sanitaria. Un libro che, sempre per mantenere un certo livello di presunzione, ho scritto con l’obiettivo preciso di cambiare vite, a partire da quelle dei lettori.
