“Un piccolo numero” di soldati americani, non piu’ di una ventina, sono schierati dallo scorso autunno a Mogadiscio con il ruolo di “consiglieri militari” del debole governo locale. Per i militari americani si tratta della prima volta che tornano in Somalia dal disastro della missione Onu a guida Usa ‘Restore Hope’ (3 dicembre 1992- 4 maggio 1993), conclusasi, dopo l’abbattimento di due elicotteri Black Hawk e la perdita di 18 soldati americani, con la fuga precipitosa delle truppe occidentali dal Paese. Lo riferisce il Washington Post, secondo il quale e’ dallo scorso autunno che una cellula di militari Usa e’ di stanza nella capitale somala per consigliare e coordinare le operazioni delle truppe dell’Unione Africana schierate per provare a garantire la stabilita’ del Paese, dal 1991 considerato uno “Stato fallito”. L’obiettivo dei consiglieri e’ la lotta contro gli jihadisti di al Shebaab, legati ad al Qaeda, gli stessi che il 23 settembre attaccarono il centro commerciale Westegate a Nairobi in Kenya – solo per citare l’azione piu’ nota – uccidendo 66 persone. (AGI).
