L’esercito del Sud Sudan ha ripreso il controllo di Bentiu, capoluogo dello Stato dell’Unità, ricco in petrolio, sconfiggendo ribelli leali all’ex vice presidente Riek Machar. Lo ha fatto sapere il portavoce delle forze armate, colonnello Philip Aguer, precisando che soldati hanno riconquistato la città dopo scontri durati più di 2 ore. Le forze di Machar, ha riferito Aguer, hanno “distrutto” la città, saccheggiato la banca, rubato cibo e dato fuoco al mercato. La perdita di Bentiu indebolisce la posizione di Machar nei negoziati in corso in Etiopia, mirati a mettere fine alla crisi iniziata lo scorso 15 dicembre, dopo che una lotta fra guardie presidenziali aveva dato origine a una serie di scontri su base etnica in tutto il Paese. Centinaia di migliaia di persone sono fuggite dalle proprie case e secondo le Nazioni unite oltre mille persone sono state uccise.
Casie Copeland, un’analista dell’ong International Crisis Group, ha fatto sapere oggi che nell’ultimo mese in Sud Sudan hanno perso la vita quasi 10mila persone. La maggior parte delle vittime, ha riferito, sono combattenti uccisi durante scontri a Juba e Bor. Complessivamente, ha aggiunto, combattimenti hanno avuto luogo in circa 30 località diverse. Per il momento non sono stati raggiunti molti progressi nei colloqui in Etiopia. Machar insiste che undici prigionieri politici detenuti dal governo del presidente Salva Kiir debbano essere rilasciati, una richiesta appoggiata dagli Stati Uniti. – LaPresse/AP
