L’ex capo ribelle Bosco Ntaganda “ordinò l’uccisione e lo stupro di civili” nell’est del Congo: è l’accusa formulata dai procuratori della Corte Penale Internazionale (Cpi) nell’audizione oggi all’Aia, del procedimento per la convalida delle accuse nei suoi confronti. “Ntaganda ha giocato un ruolo decisivo nell’aggredire e uccidere la popolazione civile anche reclutando e addestrando bambini soldato” ha detto il procuratore capo Fatou Bensouda.
L’ex generale dissidente, noto anche come ‘Terminator’ – a lungo a capo del Movimento 23 marzo, tuttora attivo nell’est della Repubblica democratica del Congo – è accusato di aver pianificato e commesso crimini di guerra e contro l’umanità tra il 2002 e il 2003, quando faceva parte di un altro gruppo ribelle, l’Unione dei Patrioti congolesi guidato da Thomas Lubanga.
La Bensouda e gli altri pubblici ministeri hanno cinque giorni di tempo per convincere i giudici a rinviare l’imputato a giudizio per i crimini di cui è accusato.
“Mi chiamo Bosco Ntaganda e sono un soldato” ha dichiarato in lingua kinyarwanda l’imputato, smentendo i 13 capi di imputazione che gli vengono attribuiti.
Ricercato per anni dalla giustizia internazionale, Ntaganda si è consegnato all’ambasciata americana in Rwanda lo scorso marzo, dopo una frattura in seno al movimento. – Misna