10/03/2014 – Swaziland – Inaugurato l’aeroporto Re Mswati III

di AFRICA

 

L’aeroporto c’è, in mezzo alla savana. Ma mancano gli aerei e soprattutto i passeggeri. Dopo l’inaugurazione di venerdì e la successiva immediata chiusura le uniche certezze sono le spese di costruzione, equivalenti a 280 milioni di dollari, e il nome: Aeroporto internazionale Re Mswati III.

“Lo scalo – dicono alla MISNA religiosi da tempo nello Swaziland – sorge nella località di Sikhuphe, a 70 chilometri di distanza da Mbabane ma soprattutto lontano dal corridoio commerciale che collega la capitale alla città di Manzini”. Dettagli, secondo Mswati III. Il re, definito dai critici l’ultimo sovrano assoluto d’Africa, promette di trasformare lo Swaziland “in un paese del primo mondo” entro il 2022. Anche attraverso uno scalo che, assicura, diventerà un polo di riferimento regionale per il traffico aereo e favorirà il turismo. “Un progetto forse troppo ambizioso” avvertono i religiosi, che sottolineano come la clientela locale sia “esigua” e gli scali di Johannesburg e Maputo a quattro e tre ore di volo di distanza siano “concorrenti difficilmente battibili”.

Di traverso, poi, si è già messa la South African Airlink. La compagnia aerea, l’unica a collegare lo Swaziland con Johannesburg e il resto del mondo, ritiene più conveniente continuare a utilizzare lo scalo di Manzini. Da questo aeroporto tre o quattro volte al giorno partono velivoli da circa 30 posti. Il quotidiano sudafricano The Independent ha calcolato che in un anno i passeggeri sono 70.000. Mentre soltanto per recuperare la spesa al nuovo aeroporto ne servirebbero 400.000.

Secondo i religiosi, “lo Swaziland è un paese dove due persone su tre vivono in povertà, che ha un grande bisogno di aiuti internazionali”. Mswati III preferisce invece ricordare i benefici derivanti dalla costruzione della strada Mbabane-Manzini. E ostenta fiducia. In pochi anni, sostiene, nel suo aeroporto arriveranno turisti dall’Uganda, l’Etiopia o gli Emirati Arabi Uniti. – Misna

 

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