“Indizi precisi e concordanti rivelano con una sufficiente certezza l’esistenza di pratiche di corruzione nell’acquisto dei titoli minerari”: è il verdetto finale di un Comitato tecnico del governo guineano (Ctrtcm) sul caso della concessione mineraria di Simandou assegnata nel 2008 al miliardario franco-israeliano Beny Steinmetz. Il comitato ha raccomandato all’esecutivo di “ritirare i titoli e di annullare la convenzione”.
Nei mesi scorsi il gruppo Bsgr di Steinmetz ha accusato il presidente Alpha Condé – in lotta contro la corruzione – di voler assegnare i diritti minerari in questione ad alcuni suoi alleati politici che lo hanno sostenuto alle elezioni del 2010.
I giacimenti di ferro custoditi in quest’angolo della Guinea Forestière (sud), al confine con la Liberia, sono contesi dalle principali multinazionali straniere, a cominciare dal gruppo anglo-australiano Rio Tinto. – Misna