Ha rassegnato le dimissioni dopo gli scontri di sabato a Bengasi il capo dell’esercito libico Yussef al-Mangoush. Le dimissioni sono state presentate al parlamento che le ha già ratificate passando al vice di Mangoush, Salem al-Gnaidy, la guida dell’esercito. Members of Libyan security forces during Benghazi protest
Gli scontri di Bengasi – con un bilancio di 31 vittime – si sono verificati quando un gruppo di dimostranti ha preso d’assalto la base di una brigata che riunisce appartenenti ad ex ribelli incaricati di mantenere la sicurezza e nominalmente sottoposti al ministero della Difesa.
I dimostranti – tra i quali si contano la maggioranza delle vittime – chiedevano lo smantellamento della base e il loro passaggio a pieni ranghi tra le forze di sicurezza. Un portavoce della brigata ha sostenuto la dimostrazione si era tenuta pacificamente fino a quando uomini armati non si sono infiltrati.
In una nota fatta circolare ieri, il primo ministro libico Ali Zidan ha invitato alla calma e ad astenersi da atti di forza. Zidan ha poi precisato che i dimostranti chiedevano la rimozione di un posto di blocco all’ingresso della città e la sostituzione dei miliazini con uomini dell’esercito e della polizia. – Atlasweb