10/07/13 – Egitto, El Beblawi forma il nuovo governo. Arresto leader Fratelli Musulmani

di AFRICA

Via alla formazione del nuovo governo in Egitto: il neo premier Hazem el Beblawi ha avviato i lavori (nell’ambito delle consultazioni ha visto il vice presidente Mohamed ElBaradei) ma un primo stop arriva dai Fratelli Musulmani. Che hanno fatto sapere di non accettare alcuna eventuale offerta di entrare nel governo ad interim dopo la destituzione di Mohamed Morsi, così come riferito dalla tv satellitare al-Arabiya. ”Non trattiamo con i golpisti. Respingiamo qualunque cosa arrivi da questo colpo di Stato”, ha detto Tareq al-Morsi, portavoce dei Fratelli Musulmani.

Intanto, la procura generale egiziana ha emesso un mandato di arresto per dieci esponenti della Fratelli Musulmani e di altri gruppi islamici, tra i quali la guida suprema della Fratellanza, Mohamed Badie, ha rivelato il sito del quotidiano al-Ahram, secondo il quale i dieci sono accusati di istigazione alla violenza e all’omicidio.

Quanto alle elezioni presidenziali “si svolgeranno entro un tempo massimo di sei o sette mesi”, ha spiegato il ministro egiziano degli Esteri, Mohamed Kamel Amr, in un’intervista alla Cnn. “Vogliamo andare avanti con un processo politico inclusivo – ha spiegato il ministro – Dobbiamo procedere molto rapidamente, con una tabella di marcia molto chiara ed è quello che è successo già ieri, con la dichiarazione costituzionale (del presidente Adly Mansour, ndr), che ha defintito i prossimi passi in modo molto chiaro. Tra questo momento e le presidenziali ci saranno al massimo sei o sette mesi”.

Commentando le violenze di due giorni fa durante una manifestazione di sostenitori del presidente deposto Mohamed Morsi, Amr ha affermato che “la violenza non è accettabile in alcuna circostanza e le manifestazioni pacifiche vanno protette”. Tuttavia, “quello che è successo – ha detto – non è stata un’aggressione dei militari a una manifestazione pacifica. I soldati cercavano di difendere un’installazione militare e qualcuno tentava di intimidirli. E’ facile giudicare da fuori, ma quando ci sono migliaia di persone che cercano di assaltare l’edificio che difendi, queste brutte situazioni possono verificarsi”.

Il ministro ha poi affermato che Morsi, nei confronti del quale non è stata formulata alcuna accusa, “è trattato bene, anche se non è libero di uscire” e ha assicurato di “non sapere esattamente dove sia”. La sua destituzione, secondo Amr è avvenuta perché non ha saputo ascoltare il paese. “Se ci sono decine di milioni di egiziani che si muovono in una direzione – ha detto – bisogna ascoltarli e unirsi a loro, non agire contro. Ora ci vuole un governo che rappresenti tutta la società, dai laici ai religiosi. Finora in tanti sono stati esclusi dal processo decisionale e questo non si deve ripetere”.

La tensione nel Paese resta alta e le violenze continuano. Due persone sono morte in un attacco sferrato nella notte da miliziani islamisti contro un checkpoint delle forze di sicurezza egiziane nel Sinai. E’ quanto riferiscono i media locali, precisando che l’attacco ha fatto anche alcuni feriti. Non è chiaro se le vittime siano civili o uomini delle forze di sicurezza. – Adnkronos/Aki/Ign

 

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