“Boko Haram è ormai sfuggito al controllo dei suoi sponsor nigeriani e rischia di diventare un problema per l’intera regione dell’Africa occidentale” dice all’Agenzia Fides p. Patrick Tor Alumuku, Direttore delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi di Abuja, commentando le rivelazioni fatte da Stephen Davis, il negoziatore australiano che per alcuni mesi ha cercato di liberare attraverso la trattativa le circa 200 ragazze rapite dalla setta islamista ad aprile in una scuola di Chibok (nel nord-est della Nigeria).
“In linea generale, le rivelazioni del negoziatore australiano sono attendibili – afferma p. Patrick -. Lo stesso Presidente Goodluck Jonathan aveva detto che il suo governo era infiltrato da Boko Haram e tre anni fa era emerso il nome di un senatore come possibile sponsor di Boko Haram. Non sono però state effettuate indagini serie per verificare se le accuse contro questo senatore fossero autentiche o meno”.
“Da quello che è finora emerso sulla stampa – prosegue il sacerdote – non è tanto l’opposizione ma alcuni politici dello stesso partito del Presidente a finanziare Boko Haram, per dare l’impressione che il Capo dello Stato non sia in grado di garantire la sicurezza della popolazione. Questo perché Jonathan è cristiano del sud e i suoi oppositori interni sono musulmani del nord, e non vogliono che si ripresenti per le elezioni presidenziali del 2015”.
In Nigeria infatti esiste una sorte di alternanza informale tra cristiani e musulmani nella più alta carica dello Stato. Secondo i suoi oppositori all’interno del suo stesso partito, Jonathan, essendo subentrato al Presidente Umaru Yar’Adua (del quale era Vice Presidente) alla sua morte nel 2009 per poi vincere le elezioni nel 2011, non avrebbe diritto a ricoprire di nuovo la carica nel 2015, perché spetterebbe ora ad un musulmano.
“La preoccupazione più grande ora è che, anche se i musulmani dovessero vincere le elezioni, neanche loro potrebbero controllare Boko Haram, perché questa è diventata un’organizzazione internazionale legata ad altri movimenti jihadisti, compresi gli Al Shabaab somali e lo Stato Islamico di Iraq e Siria” sottolinea p. Patrick. “Boko Haram ha proclamato il califfato nelle aree sotto il suo controllo nel nord della Nigeria e non penso che lo lasceranno perché un musulmano è diventato Presidente della Nigeria. Quello che era un piccolo incendio nel nord della Nigeria rischia quindi di diventare un incendio enorme nel cuore dell’Africa” conclude il sacerdote. – Ag. Fides