Non sono bastati il passaggio al potere degli islamisti e l’aumento delle tasse, che oggi valgono il 70 per cento del prezzo di vendita. La Société de fabrication des boissons de Tunisie, produttrice di alcune delle migliori birre del Maghreb, ha conquistato il primato per capitalizzazione alla Borsa di Tunisi.
Da gennaio l’incremento è stato superiore al 61 per cento, fino all’equivalente di 737 milioni di euro.
E pensare che, secondo un sondaggio del 2013, quattro tunisini su cinque si dicono contrari al consumo di alcol; e che l’articolo 317 del codice penale, risalente all’epoca coloniale, prevede 15 giorni di carcere e una multa per chi venda alcolici a un musulmano. – Misna