Entro sette giorni il partito di opposizione Unione per il progresso nazionale (Uprona) dovrà presentare i nomi dei suoi candidati alla carica di primo vice-presidente: a lanciare l’ultimatum è stato il capo dello Stato Pierre Nkurunziza mentre una crisi politica sta paralizzando le istituzioni del Burundi da fine gennaio.
“La destituzione del presidente dell’Uprona, del primo vice-presidente e le dimissioni rassegnate da tre ministri del partito tutsi hanno creato un vuoto istituzionale molto pericoloso. La popolazione è molto preoccupata per lo stallo politico che minaccia la stabilità e la sicurezza stessa del paese uscito solo pochi anni fa dalla guerra civile”: lo dice alla MISNA da Bujumbura Léandre Sikuyavuga, vice-presidente dell’Osservatorio della stampa burundese e giornalista della testata indipendente Iwacu.
Gli accordi di pace firmati ad Arusha (Tanzania) nel 2000 sono il frutto di un compromesso politico scaturito nella Costituzione in vigore e nella ripartizione degli incarichi nelle istituzioni pubbliche (governo, giustizia, esercito e polizia) “sulla base di equilibri etnici ancora oggi molto fragili” sottolinea l’interlocutore della MISNA. A condividersi il potere sono gli hutu (85% della popolazione), etnia del presidente Nkurunziza e del suo partito Cndd-Fdd, e i tutsi (14%) dopo una lunga guerra civile combattuta tra 1993 e il 2005 nel paese dei Grandi Laghi.
“C’è stato un tentativo fallito della maggioranza di esercitare pressioni sull’Uprona, con la destituzione di Charles Nditije, ex presidente del partito, da parte del ministro dell’Interno degli Interni Edouard Nduwimana, e il tentativo del Cndd-Fdd di sostituirlo con una personalità a lui vicino, Bonaventure Niyoyanka”, aggiunge il giornalista burundese. Altrettanto contestabile è stata la destituzione del primo vice-presidente Bernard Busokoza, tutsi dell’Uprona, da parte del capo dello Stato. Da allora si sono moltiplicate pressioni da ogni parte sul comitato esecutivo del partito di opposizione che non è ancora riuscito a mettersi d’accordo sui nomi dei sostituti e sulla linea da seguire. Ad alimentare ulteriore confusione ed incertezza sono anche le divisioni all’interno stesso dell’Uprona e le informazioni contrastanti che filtrano dal comitato centrale. In una lettera consegnata in mattinata al ministero degli Interni, Concilie Nibigira – vice di Niyoyanka tra il 2009 e il 2012, in passato sospesa per sei mesi – si presenta come la nuova presidente della sua formazione. La notizia è ancora tutta da confermare.
“La saga Uprona non è ancora terminata e il paese è sospeso. C’è da dire che il clima politico si è costantemente deteriorato dalle elezioni generali del 2010 (boicottate da un ampio fronte di opposizione ma non dall’Uprona, ndr). Poi negli ultimi mesi nei ranghi del partito tutsi si sono levate voci sempre più critiche per la gestione del potere da parte del Cndd-Fdd” conclude Sikuyavuga. Al centro del dibattito politico e dei timori dei burundesi c’è la recente riforma agraria, la revisione della Costituzione e la possibilità di un terzo mandato per Nkurunziza, in carica dal 2005. – Misna