Un impegno deciso per la pace e la giustizia: a chiederlo, alla ripresa dei negoziati promossi ad Addis Abeba dall’Autorità intergovernativa per lo sviluppo (Igad), sono stati rappresentanti del Consiglio delle Chiese del Sud Sudan.
“Siamo stanchi della guerra e siamo determinati a non fermarci fino a quando non otterremo una pace sostenibile” ha detto il portavoce dell’organismo ecumenico di fronte ai delegati del governo del Sud Sudan, dell’Igad e dei ribelli legati all’ex vice-presidente Riek Machar.
I lavori sono stati aperti nel pomeriggio dall’ambasciatore etiopico Seyoume Mesfin, inviato speciale per il Sud Sudan dell’Autorità intergovernativa per lo sviluppo. “Non abbiamo dubbi sul fatto che i nodi sono politici” ha detto il diplomatico. Che ha poi sostenuto come lo scoppio del conflitto in Sud Sudan non sia stato “una sorpresa” perché dopo l’indipendenza ottenuta nel 2011 i dirigenti di Juba non hanno fatto “alcun vero sforzo” per costruire uno Stato solido. Discorsi, riferisce l’Igad attraverso i social network, sono stati pronunciati anche dai rappresentanti del governo e dei ribelli. Entrambi hanno denunciato violazioni del cessate-il-fuoco concordato ad Addis Abeba il 23 gennaio, a conclusione di un primo ciclo di colloqui. – Misna