L’ala giovanile del partito al potere viene armata e addestrata: a rivelarlo è un documento delle Nazioni Unite circolato negli ambienti diplomatici, rilanciato nelle ultime ore dalla stampa burundese ed internazionale.
A ricevere le armi sono stati gli Imbonerakure, i giovani militanti del Comitato nazionale per la difesa della democrazia – Forze di difesa della democrazia (Cndd-Fdd, hutu), il cui numero totale viene stimato in più di 100.000, ma anche ex combattenti. A supervisionare la consegna di armi da fuoco e uniformi sarebbero stati il generale maggiore Juvénal Niyungeko alias Kiroho – responsabile della cooperazione militare – e il generale di brigata Audace Nduwumunsi – attuale direttore degli ex combattenti – entrambi originari della provincia di Bururi (sud), la più grande del paese, considerata un feudo dell’Uprona, il principale partito della minoranza tutsi. Due mesi fa l’Ufficio Onu a Bujumbura (Binub) aveva segnalato la scomparsa di 500 uniformi da alcuni campi militari e della polizia ma anche la distribuzione di pistole calibro 9. Il documento confidenziale fa però riferimento alla consegna di fucili d’assalto Ak-47: un’informazione ancora tutta da confermare.
Le operazioni di riarmo, risalenti a gennaio e febbraio scorso, si sarebbero svolte di notte a Rumonge, in un albergo chiamato Kukanyamuneza, di proprietà di Nduwumunsi. Sempre secondo il cablo Onu le stesse attività sono state attuate nei comuni di Nyanza Lac, Kibago e Mabanda, nella provincia di Makanba. I generali hanno chiesto ai beneficiari che hanno ricevuto le armi di “rimanere vigili” e di “prendersi curi dei loro avversari che vivono vicino appena i segnali saranno lanciati”.
Già da mesi le forze politiche di opposizione denunciano il “pericolo” rappresentato dalla Lega dei giovani del Cndd-Fdd, accusandola di essere responsabile delle crescenti violenze politiche a un anno delle prossime presidenziali.
Per il capo della sicurezza dell’Onu in Burundi, gli Imbonerakure “rappresentano la principale minaccia alla pace nel paese e alla credibilità delle elezioni del 2015”. Dall’inizio dell’anno il Binub ha censito 27 casi di violenze gravi commesse dai giovani del partito al potere, di cui 23 sono stati politicamente motivati. Ma gli Imbonerakure, che pattugliano affianco alle forze di sicurezza regolari, arrestano anche le persone e vietano le riunioni politiche. “Agiscono in connivenza con le autorità locali e in tutta impunità. Nelle campagne si sono sostituiti alle istituzioni incaricate di fare applicare le leggi e si comportano come una milizia che è sopra la polizia, l’esercito e l’apparato giudiziario” si legge nel documento diplomatico datato 3 aprile. – Misna