Sono 750.000 gli elettori chiamati alle urne domenica 13 aprile in Guinea Bissau per le elezioni presidenziali e parlamentari. Sono 13 i candidati che concorrono alla presidenziali mentre 15 partiti politici presentano propri candidati per le elezioni parlamentari.
I due candidati favoriti alla presidenziali sono José Mario Vaz, ex Ministro delle Finanze, in rappresentanza del PAIGC (Partito Africano per l’Indipendenza della Guinea Bissau e di Capo Verde, il movimento di liberazione nazionale che ha portato all’indipendenza del Paese nel 1974), e Abel Incada del PRS (Partito di Rinnovamento Sociale) dell’ex Presidente Kumba Yala, morto di infarto la scorsa settimana. Quest’ultimo era stato eletto Capo dello Stato nel 2000 ma era stato rovesciato da un colpo di Stato militare nel settembre 2003 (vedi Fides 15/9/2003).
La Guinea Bissau vive in una situazione di instabilità cronica, con innumerevoli golpe militari (l’ultimo risale al 2012), aggravata negli ultimi anni dal fatto di essere diventata un luogo di transito della cocaina proveniente dall’America Latina con destinazione i mercati europei e nord-americani (vedi Fides 4/2/2014).
Per garantire la sicurezza delle elezioni sono stati dispiegati 4.200 militari locali e dei Paesi dell’Africa occidentale, mentre la correttezza del voto verrà certificata da 550 osservatori internazionali. Un eventuale ballottaggio è previsto il 18 maggio. (L.M.) – Ag. Fides