Gravi accuse di negligenza sono state mosse alla missione Onu in Sudan del Sud (Unmiss) dall’organizzazione Medici senza frontiere (Msf). In un comunicato, l’organizzazione denuncia la “scioccante indifferenza con cui gli alti ufficiali della missione hanno rifiutato di migliorare le condizioni di vita di 21.000 sfollati, che vivono in una zona a rischio inondazione nel compound Onu di Tomping, nella capitale Juba”.
Msf sottolinea che con la prima stagione delle piogge, gli sfollati raccolti nel campo sono a rischio epidemie e malattie trasmissibili dall’acqua. Le persone vivono tra canali di scolo naturali, in condizioni igienico-sanitarie terribili, “e nonostante le ripetute richieste da parte di Msf e altre organizzazioni di espandere il campo in uno spazio disponibile, non soggetto ad alluvioni, la Missione delle Nazioni Unite in Sud Sudan non sta agendo per cambiare le cose”.
A Tomping, vicino all’aeroporto di Juba, le prime piogge di stagione hanno già fatto crollare 150 latrine, il cui contenuto si è mescolato all’acqua accumulata. * Celine Camoin – Atlasweb