La campagna elettorale per le presidenziali ha preso il via in Mali. Ventotto i candidati per la successione al capo di Stato ad interim Dioncounda Traore. Tra di essi una donna e quattro ex primi ministri. Si vota il 28 luglio, dopo un anno e mezzo in cui si sono susseguiti un golpe, l’attacco dei gruppi islamisti nel nord del Paese e l’intervento militare francese.
Per le strade di Bamako le opinioni sono miste: per alcuni è troppo presto per le elezioni, vista l’instabilità interna. “Nel nord non c‘è un’amministrazione, neppure a Gao”, dice un residente della capitale originario del Mali settentrionale. “Non c‘è nulla. Neppure a Kidal. Come si può votare in un tale contesto?”.
Nella zona di Kidal la situazione sta tornando alla normalità, secondo i militari francesi. Il governatore è tornato in città dopo averla lasciata 18 mesi fa in seguito all’offensiva dei Tuareg.
La distribuzione delle tessere elettorali non è facile visto che molti maliani sono stati costretti a fuggire: non si sa se potranno votare circa 500 mila sfollati, ha sottolineato l’inviato speciale dell’ONU per il Sahel, Romano Prodi. – Euronews