11/10/13 – Malawi – I corrotti e le elezioni: così cade un governo

di AFRICA

 

Le pressioni dell’Europa, la stanchezza della gente, l’opportunità di prendere le distanze dai corrotti e rilanciarsi in vista delle elezioni del prossimo anno: sono queste, secondo fonti della MISNA in Malawi, le ragioni dietro la decisione della presidente Joyce Banda di destituire tutti e 25 i ministri del suo governo.

Il Capital Hill Cash Gate, lo scandalo delle sottrazioni di fondi pubblici fin negli uffici del governo, aveva già portato nelle settimane scorse all’arresto di una decina di funzionari della presidenza e del Tesoro. Accuse e tensioni si erano fatte ancora più forti dopo il tentato assassinio di Paul Mphwiyo, direttore dell’ufficio per il bilancio presso il ministero delle Finanze, impegnato in una serie di verifiche su malversazioni di denaro pubblico. Un altro colpo al governo l’aveva dato il quotidiano Nyasa Times, accusando di essere coinvolti negli illeciti addirittura il vice-presidente Khumbo Kachali e il ministro della Giustizia Ralph Kasambara.

Ieri, sottolinea Deogratias Mmana, giornalista investigativo e direttore della rivista della Conferenza episcopale The Dawn, “gli abitanti del Malawi erano scesi in piazza per chiedere l’arresto dei pesci grossi e perfino le dimissioni di Banda”. A questa pressione dal basso se sono aggiunte altre, più forti. L’Unione Europea, insostituibile per gli aiuti che offre all’erario di Lilongwe, aveva denunciato sottrazioni massicce di fondi e chiesto l’avvio di verifiche indipendenti.

È questo, dunque, il contesto nel quale Banda ha destituito l’esecutivo. “La presidente – sottolinea Mmana – prova a distanziarsi dai corrotti e a lanciare la campagna per le elezioni del 2014 sostenendo di battersi per un Malawi più trasparente”. Un tentativo, questo, che potrebbe però scontrarsi con le critiche di incapacità o connivenza rivolte anche al capo dello Stato e non solo dall’opposizione. Secondo alcune delle fonti della MISNA, inoltre, il cambiamento di governo potrebbe “rallentare o rendere meno efficiente” l’azione politica. “Non un problema da poco – sottolineano da Lilongwe – considerando che l’economia del Malawi ha vissuto un biennio difficile e oggi sono a rischio fame o in gravi difficoltà un milione e mezzo di persone”. – Misna

 

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