Ispettori della missione di pace dell’Onu e dell’Unione Africana in Darfur (Unamid) hanno riferito di non aver trovato prove di violenze di massa che sarebbero state commesse da militari sudanesi su donne e ragazze nel villaggio di Tabit.
Secondo gli esperti, autorizzati a entrare nel villaggio solo sei giorni dopo averne fatto richiesta, nessuno degli abitanti intervistati ha confermato gli abusi. Zainab Hawa Bangura, inviata del segretario generale dell’Onu per le violenze sessuali, ha però denunciato che durante il soggiorno degli ispettori di Unamid il villaggio era presidiato in modo massiccio e intimidatorio da unità dell’esercito.
Secondo l’emittente locale Radio Dabanga, tra il 31 ottobre e il 1° novembre a subire violenze sarebbero state circa 200 donne e ragazze. – Misna