Per tenere unito il suo partito e la Nigeria il presidente Goodluck Jonathan deve rinunciare a candidarsi per un nuovo mandato: lo ha sostenuto Olusegun Obasanjo, ex capo di Stato al potere dal 1976 al 1979 e poi dal 1999 al 2007, tuttora una figura chiave nella politica del paese più popoloso d’Africa.
“La Nigeria sta sanguinando e l’emorragia deve essere fermata prima che sia troppo tardi” ha scritto Obasanjo in una lettera della quale il quotidiano Premium Times ha pubblicato oggi i contenuti in esclusiva. La tesi dell’ex capo di Stato, uomo del sud e cristiano come Jonathan, è che una nuova candidatura del presidente nel 2015 lacererebbe il paese.
Obasanjo sostiene che prima della sua elezione due anni fa Jonathan si era impegnato di fronte al Peoples Democratic Party (Pdp), ai governatori degli Stati della Federazione e a tutti i nigeriani a restare in carica un solo mandato.
Un impegno, questo, che sarebbe già venuto meno alimentando tensioni e conflitti. Obasanjo fa riferimento a una scissione interna al Peoples Democratic Party, che vede come protagonisti governatori di Stati influenti come Rivers, Sokoto o Kano e che potrebbe far emergere un nuovo blocco di opposizione a livello nazionale.
Nella lettera l’ex presidente evidenzia l’importanza del principio di alternanza su basi regionali, etniche e religiose che per anni ha regolato la vita del Peoples Democratic Party e della Nigeria nel suo complesso. Un principio che Jonathan, divenuto presidente dopo la scomparsa di Umaru Yar’Adua nel 2010, politico originario del nord e musulmano, starebbe violando. – Misna