“Un’azione muscolare contro i gruppi armati” nell’est della Repubblica democratica del Congo: ad annunciare l’avvio di nuove operazioni militari è stato il generale Alberto Carlos Dos Santos Cruz. Il comandante delle forze della missione Onu nel paese (Monusco) ha assicurato che i caschi blu “metteranno tutti i mezzi a disposizione delle Forze armate regolari congolesi (Fardc)” per “farla finita con i Cobra Matata, da troppo tempo causa di sofferenza per la popolazione”. Per il generale Dos Santos Cruz, è scaduto il tempo concesso dal governo ai gruppi armati per deporre le armi ed è “giunta l’ora di utilizzare la forza”.
Nel territorio dell’Ituri, distretto della provincia Orientale (nord-est), la Monusco si è posta come primo obiettivo la lotta ai miliziani delle Forza di resistenza patriottica dell’Ituri (Frpi) di Cobra Matata, considerati la più grave minaccia alla pace e al rispetto dei diritti umani nel territorio di Irumu. Sempre in Ituri sono attive numerose altre milizie, tra cui i Mayi Mayi Simba di Morgan nel territorio di Mambasa, gli ugandesi delle Adf-Malu e le Forze patriottiche per la liberazione del Congo (Flpc).
Intanto nel confinante Nord Kivu la Monusco ha confermato di aver lanciato l’offensiva contro le Forze democratiche di liberazione del Rwanda (Fdlr). La brigata di intervento dell’Onu, operativa dalla scorsa estate, sta ricercando i ribelli hutu ruandesi nella regione di Kalembe, nel Masisi, a alcune centinaia di chilometri a nord di Goma, il capoluogo provinciale. L’informazione è stata rilanciata sull’account Twitter della Monusco senza fornire ulteriori dettagli. Le Fdlr, stimate oggi in 1500-2000 uomini, sono costituite da ribelli hutu rifugiati in Congo dopo il genocidio nel confinante Rwanda, pertanto sono ricercati anche da Kigali. Da quasi 20 anni la ribellione ruandese, presente anche in Sud Kivu, infierisce sui civili congolesi e il suo obiettivo proclamato rimane la destituzione del presidente Paul Kagame.
Dispiegata nell’est del Congo dal 1999, la Monusco, fino al 2010 chiamata Monuc, è la più importante e costosa missione di pace dell’Onu al mondo. E’ stata spesso oggetto di accuse e critiche per la sua incapacità a difendere i civili e a lottare ai gruppi armati.
Il generale Dos Santos Cruz ha poi avvertito che dopo le Fdlr “sarà il turno delle Adf-Nalu che terrorizzano la popolazione in Nord Kivu e nella provincia Orientale”. Fonti di stampa locale sottolineano che “il cerchio si stringe” attorno ai gruppi armati dell’est e riferiscono di un ingente spostamento di ribelli Adf-Nalu in fuga da Beni (Nord Kivu) per rifugiarsi più a nord, complicando le operazioni militari dell’Onu e dell’esercito congolese.
L’offensiva in corso nella ricca ed estesa regione mineraria, confinante con Rwanda e Uganda, è stata lanciata un mese dopo la sconfitta del Movimento del 23 marzo (M23), nato nel 2012 ma molto potente grazie al sostegno dei governi di Kigali e Kampala. Finora le autorità di Kinshasa non hanno firmato alcun accordo con l’M23 nell’ambito della mediazione dei paesi dei Grandi Laghi. – Misna