† 2017. Fondatrice dell’Unione delle donne sudanesi, sarà la prima donna parlamentare in Africa. Una pioniera del femminismo nel continente, con scelte che le costeranno il carcere e l’uccisione del marito.
«Fatima racconta con passione quegli anni così intensi: “Le donne erano sfruttate ad ogni livello sociale. La cosa più assurda era che loro stesse non si consideravano uguali agli uomini, nemmeno in casa. Ogni abitazione è divisa e la parte migliore è degli uomini. Le donne devono preparare il cibo, ma non possono mangiarlo per prime. Gli uomini ricevono la parte più nutriente e gustosa, le donne quello che avanza. Esisteva una convinzione radicata per cui le donne credevano di essere state create diverse rispetto all’uomo, nel ruolo in famiglia e nella società. Quando uscivo di casa mi guardavo intorno e osservavo tutte le donne, chiedendomi come potessero accettare una tale ingiustizia, e come avrei potuto risvegliare in loro la giustizia che meritavano. Proprio riflettendo su questa situazione inaccettabile insieme ad alcune donne coraggiose e incoscienti quanto me, alla fine, nel gennaio del 1952, abbiamo deciso di fondare l’Unione delle donne sudanesi (Sudanese Women’s Union)”. Fatima aveva solo 19 anni». (Marisa Paolucci, Tre donne, una sfida, Emi)