Il 12 settembre 1974 viene deposto Haile Selassie, l’ultimo imperatore etiope. La sua caduta segna la fine della dinastia salomonide che per secoli ha governato l’Etiopia.
La mattina del 12 settembre 1974, tutto è tranquillo nel palazzo imperiale di Addis Abeba. Solo alcuni blindati posizionati intorno alla residenza del Negus, fanno presagire che quello non è un giorno come gli altri. Membri delle forze armate leggono ad alta voce il decreto di deposizione dell’imperatore: «Sua Maestà Imperiale Haile Selassie è stato depositato oggi, 12 settembre. Il principe ereditario Asfa Merid Azmatch Wossen assumerà le funzioni di Re dell’Etiopia […]».
Il Negus rimane impassibile. Ha 81 anni e la saluta è malferma. Non si sa se ha compreso appieno quanto gli hanno letto. Il suo destino però è segnato da mesi. Il Paese è infatti in rivolta. La carestia nel Wollo ha fatto più di 200mila morti e ogni giorno nella capitale si registrano manifestazioni e scontri. La stessa Chiesa copta ortodossa, tradizionale pilastro del potere dei negus, contesta la dilagante corruzione e il malgoverno del Paese. Della situazione approfittano i militari marxisti riuniti nel Comitato di Coordinamento delle Forze Armate (il Derg) che prendono il potere e depongono il Negus.
Quello di Hale Selassie è stato un regno lungo 44 anni, con molti successi e molte ombre. Il suo impero, nonostante alcune profonde riforme, non ha mai perso il carattere feudale delle origini. E questo è stato senz’altro un limite alla crescita del Paese, ancorandolo a uno stato di perenne sottosviluppo. Detto questo Haile Selassie fu per tutta l’Africa il simbolo di un continente che seppe resistere alla colonizzazione. La conquista italiana fu di brevissima durata (cinque anni) e non intaccò profondamente il secolare potere del negus. Non è un caso che proprio Haile Selassie è stato il simbolo del panafricanismo negli anni Cinquanta e Sessanta. Fu lui uno dei promotori dell’Organizzazione dell’Unità Africana, l’antesignano dell’Unione Africana.
Dopo la deposizione, il Negus muore in circostanze misteriose. Si dice che a eliminarlo sia stato lo stesso Menghistu Haile Mariam, il dittatore che ha preso il potere con il Derg (e che presto scatenerà una dura repressione passata sotto il nome di «terrore rosso»). Dopo la caduta del Derg, il corpo dell’ultimo negus sarà ritrovato sepolto sotto un pavimento proprio davanti all’ufficio di Menghistu. Haile Selassie sarà poi sepolto con tutti gli onori il 5 novembre 2000.