12/02/2014 – Etiopia – Land-grabbing, Congresso Usa approva una legge contro i trasferimenti forzati

di AFRICA

 

C’è un paragrafo dedicato specificatamente all’Etiopia nella nuova legge di bilancio approvata dal Congresso statunitense che determina i fondi da destinare ai vari dipartimenti del governo di Washington e le loro modalità d’uso (2014 Omnibus Appropriations Bill).

A segnalarlo il centro di ricerca ambientale statunitense ‘Oakland Institute’, che viene ripreso da numerosi media della diaspora etiope e che sottolinea come la nuova normativa potrebbe indicare un cambio radicale nella politica estera statunitense nei confronti di Addis Abeba. In base a quanto indicato nel dispositivo normativo, infatti, i fondi statunitensi non potranno più essere destinati a finanziare attività coinvolte nel trasferimento forzato di popolazioni in particolare nelle regioni della Bassa Valle dell’Omo e di Gambella. Inoltre, le agenzie governative dovranno “investigare e perseguire membri dell’esercito e della polizia etiope che hanno verosimilmente violato i diritti umani”.

Secondo diverse organizzazioni internazionali per i diritti umani, almeno un milione e mezzo di persone in Etiopia sarebbe stata costretta ad abbandonare forzatamente le proprie abitazioni in seguito a progetti di acquisizione di terreni su larga scala, spesso destinati a progetti agricoli, ed obbligata a risiedere in comunità create appositamente attraverso schemi di villaggizzazione programmati dalle autorità.

L’Oakland Institute riportando la notizia definisce la nuova norma approvata dal Congresso di Washington come “storica”, poiché segnala al governo etiope e all’amministrazione statunitense come “chiudere un occhio sugli abusi dei diritti umani in nome dello sviluppo non sia più un’opzione possibile”.* Michele Vollaro  – Atlasweb

 

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