12/03/14 – Zambia – Al via gli incontri per la costituzione

di AFRICA

 

Le Chiese stanno organizzando incontri e dibattiti nelle città dello Zambia per favorire il confronto su una riforma costituzionale “decisiva per il paese” ma che sta anche suscitando tensioni a livello politico e sociale: lo dice alla MISNA padre Bernard Makadani, direttore nazionale delle Pontificie opere missionarie.

Dibattiti pubblici si sono già tenuti a Choma, nel sud, a Chipata, nell’est, e a Kitwe, nella regione mineraria del Copperbelt. “Il nostro assunto di base – sottolinea padre Makadani – è che per avere una buona Costituzione servono il contributo di tutti e la massima trasparenza”. Proprio sulla trasparenza, o meglio la sua mancanza, si sono concentrate le critiche di opposizione politica e società civile. Ancora ieri esponenti del governo del presidente Michael Sata hanno riferito in parlamento che la bozza di nuova Costituzione è “pronta” ma che non è stata ancora consegnata all’esecutivo dal comitato incaricato di redigerla.

L’occasione dell’intervento, affidato al ministro degli Interni Ngosa Simbyakula, è stato il voto su una mozione di sfiducia respinta con 69 “no” e 42 “sì”. Un voto che, però, non ha sciolto i nodi. “Il governo – sottolinea padre Makadani – dovrebbe fornire più indicazioni su un documento così importante; anche in merito a un eventuale referendum che, scadenze elettorali alla mano, dovrebbe tenersi quest’anno”. In gioco c’è un riequilibrio dei poteri tra le istituzioni dello Stato e in particolare un rafforzamento dei controlli sull’attività dell’esecutivo e del presidente. Un’altra questione sensibile riguarda l’innalzamento della soglia necessaria per l’elezione del capo dello Stato, un cambiamento che Sata non vedrebbe con favore.

Dalla fine del regime a partito unico, nel 1991, lo Zambia ha visto svilupparsi un dibattito politico vivace. Una conferma della tendenza è stata tre anni fa l’elezione di Sata, allora candidato di opposizione. La prima parte del mandato del presidente è stata segnata da investimenti pubblici e provvedimenti sociali di rilievo, come l’aumento del salario minimo. Negli ultimi tempi si sono però fatte più frequenti le accuse di autoritarismo e intolleranza; accuse ribadite il mese scorso dai deputati di opposizione attraverso il boicottaggio di tre sedute parlamentari. – Misna

 

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