Il suo movimento si chiama “Combattenti per la libertà economica”, ma Julius Malema non convince chi lo giudica solo un populista. Il più controverso tra gli ex dirigenti dell’African National Congress (Anc) prova a riaffacciarsi sulla scena politica proprio nei giorni dell’ansia per Nelson Mandela.
Per ora i “Combattenti per la libertà economica” sono solo “un movimento” ma presto, una volta raccolti i fondi necessari, potrebbero diventare un partito. “L’African National Congress – ha sostenuto Malema – persegue un’agenda di destra, neo-liberista e capitalistica che ha mantenuto la maggioranza della popolazione ai margini dell’economia”. Questo trentenne cresciuto nelle baraccopoli era stato in grado di conquistare la presidenza della Lega giovanile del partito, nonostante la passione per gli orologi e le belle macchine, promettendo di nazionalizzare le miniere e ridistribuire le terre in mano alla minoranza bianca.
Fonti della MISNA in Sudafrica sottolineano che ora Malema potrebbe cercare di occupare uno spazio politico rimasto vuoto a causa della mancanza di un’alternativa di sinistra all’Anc. “Gli appelli a una nuova lotta per la giustizia sociale tocca una corda sensibile per milioni di sudafricani – dice padre Matsepane Morare, un gesuita attento osservatore delle dinamiche politiche – ma Malema non potrà che fondare un partito populistico e non di sinistra”.
L’ex presidente della Lega giovanile dell’Anc era stato espulso dal partito fondato da Mandela l’anno scorso, dopo essere entrato in rotta di collisione con l’attuale capo di Stato Jacob Zuma. A dicembre è stato anche incriminato per riciclaggio in relazione ad alcune gare d’appalto sospette. Storicamente ha avuto rapporti conflittuali sia con i vertici dell’African National Congress che il Partito comunista, critico anche nei confronti dei suoi programmi di nazionalizzazione delle miniere ed esproprio delle terre. – Misna