La chiusura della frontiere con Guinea e Liberia, ma anche di scuole, cinema e luoghi di raduno pubblico nel distretto orientale di Kailahun, dove saranno allestiti “check-point sanitari”. Sono questi i provvedimenti decisi dal governo di Freetown con l’obiettivo di arginare il virus dell’Ebola, che in Sierra Leone ha già causato 16 morti.
“Il numero di vittime è raddoppiato la scorsa settimana” ha avvertito il ministero della Sanità, annunciando che un bambino di nove anni è risultato positivo al test del virus, contratto dai suoi genitori già deceduti.
In base agli ultimi dati diffusi dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), dallo scorso febbraio ci sono stati 328 contagi confermati in Guinea e 208 morti, oltre a vittime in Sierra Leone e Liberia. L’epicentro dell’epidemia – che si sta ampliando geograficamente – è stato localizzato nella regione meridionale guineana di Gueckedou, al confine con gli altri due paesi colpiti dal virus. – Misna