La società Saipem, del gruppo Eni, è stata condannata a una multa da 600 mila euro e alla confisca di 24,5 milioni al termine di un processo per corruzione internazionale in Nigeria. I giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano hanno ritenuto la società italiana colpevole di illecito amministrativo.
Secondo la ricostruzione del tribunale, tra il 1994 e il 2004 un consorzio del quale faceva parte Saipem, la Tskj, versò tangenti a politici e funzionari nigeriani per circa 180 milioni di dollari.
Gli illeciti sarebbero stati commessi con l’obiettivo di ottenere appalti per la costruzione di impianti di liquefazione del gas a Bonny Island, nella regione del Delta del Niger.
Del consorzio facevano parte, oltre a Saipem, gli americani di Halliburton, i francesi di Technip e i giapponesi di Jgc.
La difesa della società ha espresso “estrema meraviglia per l’esito totalmente sganciato dalle acquisizioni probatorie emerse in sede dibattimentale”. I legali Saipem, gli avvocati Angelo Giarda e Massimo Pellicciotta, hanno poi aggiunto: “Aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza per poterla impugnare”. Le motivazioni della sentenza arriveranno entro 90 giorni – Atlasweb