12/11/13 – Egitto – L’Egitto? Non è un Paese per donne

di AFRICA

Non è un Paese per donne l’Egitto diventato simbolo della Primavera Araba. Per quanto riguarda i diritti femminili, si legge nell’ultimo rapporto della fondazione Thomson Reuters sui diritti femminili, è il peggiore della Lega Araba.

L’Egitto, al 22esimo posto della classifica, viene fotografato così: 99,3 percento delle donne e delle bambine ha subito molestie sessuali, come già aveva rilevato un rapporto ONU dello scorso aprile. Dopo la rivoluzione del 2011 sono aumentati gli stupri e le mutilazioni genitali, la tratta e la riduzione delle libertà individuali. Una donna su sei è analfabeta.

Sei i fattori presi in considerazione dal gruppo di ricerca, i cosiddetti indicatori della Convenzione ONU sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione delle donne: la violenza di genere, i diritti riproduttivi, il ruolo nella famiglia, nella politica, nell’economia e nella società.

Al 21esimo posto, l’Iraq. Dopo l’invasione americana del 2003, per donne, risulta più pericoloso rispetto all’epoca di Saddam. Tra le migliaia di sfollati, moltissime le donne costrette a prostitursi anche nei Paesi vicini: Siria, Giordania, ed Emirati Arabi.

Paradossalmente, secondo il rapporto, si vive meglio in Arabia Saudita dove lo stupro rischia di essere considerato adulterio, la violenza da parte del marito non è contemplata ed essere donna si traduce in un’eterna adolescenza: vietato guidare, vietato viaggiare senza un tutore, vietato votare (lo faranno per la prima volta alle amministrative del 2015).

In Yemen non esiste un’età minima per il matrimonio, il Sudan ha stabilito che sia 10 anni. A Gaza il 51 percento delle donne ha subito molestie domestiche, in Bahrain la testimonianza di una donna in tribunale vale la metà di quella di un uomo.

Alcuni Paesi sono addirittura retrocessi. La Tunisia, che nel 1965 ha legalizzato l’aborto prima dell’Italia, oggi sta vivendo un’ondata conservatrice e le violenze sulle donne vengono raramente denunciate. In Libano – ex perla del Medio Oriente – le molestie sessuali non sono un reato.

In cima alla classifica le monarchie assolute del petrolio come l’Oman e il Qatar. Al primo posto le Isole Comore. Non certo la culla della libertà femminile ma qui, nell’arcipelago dell’Oceano Indiano, le donne non vengono discriminate né sul posto di lavoro né in politica e lo stupro è riconosciuto e punito. La libertà di espressione politica, però, è molto limitata. – Rainews24

 

 

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