Più della metà dei bambini del mondo è a rischio di povertà, conflitti e discriminazioni. Secondo l’indice End of Childhood, oltre 1,2 miliardi di bambini affrontano almeno una di queste minacce, ma 153 milioni le affrontano tutte e tre. I Paesi più colpiti sono quelli africani. A denunciarlo un rapporto di Save the Children che verrà presentato il 1° giugno in occasione della Giornata internazionale dei bambini.
Secondo Save the Children, che ha elaborato l’End of Childhood index (un indice che calcola l’emarginazione e la discriminazione dei bambini), un miliardo di bambini vive in Paesi poveri, 240 milioni in Paesi colpiti da conflitti e 575 milioni di ragazze che sperimentano quotidianamente la discriminazione contro il genere femminile. «Questi bambini rischiano di essere derubati della loro infanzia e del futuro», dice il rapporto.
Nonostante i miglioramenti a livello globale, Save the Children sostiene che è necessario fare di più. Secondo l’indagine, la situazione dei bambini è migliorata in 95 dei 175 Paesi intervistati, ma si è deteriorata in circa 40 nazioni. Singapore e Slovenia sono i primi in cima alla classifica degli indici dell’infanzia, seguiti da Norvegia, Svezia e Finlandia. In fondo all’indice c’è il Niger, insieme a Mali e Repubblica Centrafricana (otto delle dieci nazioni in fondo alla classifica sono in Africa occidentale o centrale).