Il governo ha prove del coinvolgimento di tre diplomatici del Rwanda in “tentati omicidi” e “un omicidio” in Sudafrica di connazionali noti per la loro opposizione al presidente Paul Kagame: lo ha detto a Pretoria il ministro della Giustizia Jeff Radebe, confermando che le tensioni tra i due paesi restano alte.
Radebe ha tenuto una conferenza stampa pochi giorni dopo l’espulsione dei diplomatici ruandesi e di un loro collega burundese. Provvedimenti ai quali Kigali ha risposto allontanando sei diplomatici sudafricani. La crisi nei rapporti bilaterali è scoppiata la settimana scorsa dopo il presunto tentato omicidio di un ex capo di Stato maggiore delle Forze armate ruandesi, il generale Faustin Kayumba Nyamwasa, fuggito in Sudafrica nel 2010.
Secondo l’agenzia di stampa sudafricana Sapa, le prove a carico dei diplomatici potrebbero riguardare anche il “tentato omicidio” dell’ufficiale. L’assassinio invece sarebbe quello dell’ex capo dei servizi segreti Patrick Karegeya, trovato morto in una stanza d’albergo a Johannesburg la notte di Capodanno. Vincent Karega, rappresentante del Rwanda a Pretoria, ha sottolineato di non essere stato messo al corrente e di non aver “visto” alcuna prova a carico dei diplomatici.
Alle tensioni tra Pretoria e Kigali contribuisce la presenza in Sudafrica di molti esuli ruandesi fuggiti dopo il genocidio del 1994 e definiti da Kigali “terroristi”. – Misna