13/09/13 – Burundi – Indagato ex-capo ribelle Rwasa per massacro a Gatumba

di AFRICA

 

La procura del Burundi ha aperto un’inchiesta sulla presunta responsabilità di Agathon Rwasa, capo storico degli ex-ribelli delle Forze nazionali di liberazione (Fnl), nei massacri che si sono verificati nel 2004 a Gatumba, a una decina di chilometri a nord di Bujumbura, la capitale. “Alcune associazioni si sono rivolte al pubblico ministero per chiedere l’apertura di un procedimento giudiziario a carico di Rwasa, accusandolo di coinvolgimento nei massacri di membri della comunità Banyamulenge” ha riferito Agnès Bangiricenge, portavoce delle procure burundesi. L’immunità provvisoria di cui gode Rwasa e i membri dell’ex ribellione armata non copre però i crimini di guerra e contro l’umanità presumibilmente commessi in questo caso. “Questi crimini sono passibili di una condanna al carcere a vita” ha aggiunto la Bangiricenge, assicurando che “la giustizia non insegue motivazioni politiche nel perseguire Rwasa”.

Lo scorso 13 agosto un gruppo di congolesi rifugiati in Burundi ha sporto denuncia contro l’ex-capo ribelle e il suo ex-portavoce Pasteur Habimana, accusandoli di essere i mandanti del genocidio, della devastazione e del saccheggio commessi nel campo sfollati di Gatumba nella notte del 13 agosto 2004. I rifugiati hanno basato la propria denuncia sulle confessioni fatte dallo stesso Habimana a radio nazionali ed internazionali con le quali aveva confermato il suo coinvolgimento nel massacro e quello di Rwasa. L’ex pastore ha già negato questa versione dei fatti, sostenendo che la sua voce era stata imitata in diversi interventi radiofonici.

Intanto in Burundi la decisione di giustizia è stata accolta con stupore e prudenza: molti osservatori si sono chiesti le ragioni per le quali il caso è stato congelato per nove anni. “Non voglio aprire una polemica ma questo annuncio alimenta il sospetto che ci sia una volontà di sfruttare questo caso anche a fini politici” ha detto Aimé Magera, il portavoce di Rwasa, secondo lui con l’intento di “eliminare un avversario politico di opposizione manipolando la giustizia, l’opinione pubblica e i rifugiati Banyamulenge, ma non fuggiremo”.

La ribellione hutu delle Fnl ha firmato nel 2006 un accordo di pace con le autorità burundesi, consentendo il rientro di Rwasa a Bujumbura mentre l’ex-ribellione è diventata la principale forza di opposizione. Dopo le elezioni boicottate e contestate del 2010 Rwasa è ritornato alla clandestinità, spostandosi tra Congo, Tanzania e Zambia, per timori sulla propria incolumità. Lo scorso gennaio una forte opposizione interna al suo movimento lo avrebbe destituito, nominando al suo posto un diplomatico, Isidore Nivisi. Nel settembre 2012 il capo di stato maggiore delle Fnl, il generale Aloys Nzabampema, aveva annunciato la ripresa delle ostilità contro il governo del presidente Pierre Nkurunziza, accusandolo di omicidi, corruzione, impunità, repressione arbitraria, arresti di giornalisti e esponenti della società civile, impunità e frodi elettorali. Rientrato in patria lo scorso agosto, Rwasa si è visto negare dalle autorità il diritto di tenere comizi politici. – Misna

 

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