Sabato 14 settembre sarà trascorso un mese da quando cui l’esercito egiziano ha iniziato le operazioni contro gli accampamenti stabiliti al Cairo dai membri della Fratellanza Musulmana.
Questo venerdì gli attivisti hanno protestato in tutto il paese sia perché è il giorno sacro per i musulmani che per ricordare la ricorrenza e ripetere ai militari che non si faranno zittire.
Dal Cairo ad Alessandria manifestazioni si sono ripetute in tutte le maggiori città del paese soprattutto dopo il prolungamento dello stato d’urgenza e del coprifuoco, misure che mirano allo smantellamento della fratellanza. Quasi un paradosso se si pensa che i militari si sono impegnati molto di meno per combattere i gruppi jihadisti che si sono macchiati di molte violenze. Si tratta spesso di combattenti stranieri e persino i media più vicini al regime scindono le loro responsabilità da quelle dei fratelli musulmani
A pagare lo scotto più grande di queste violenze, come sempre, la popolazione civile. – Euronews