Il ministro della Difesa francese, Jean-Yves Le Drian, è atterrato nella Repubblica Centrafricana, Paese in preda alle violenza settarie.
Oltre 600 le vittime accertate e ventisette musulmani sono stati uccisi giovedì dalle milizie di auto-difesa cristiane a Bossangoa.
L’esercito di Parigi procede con difficoltà al disarmo delle milizie islamiste, ex Seleka, che hanno rovesciato in marzo il presidente François Bozizé. I ribelli hanno smesso le uniformi e si confondono tra la popolazione.
“Girano troppe armi. Non sappiamo come vivere – si sfoga una abitante della capitale Bangui – Siamo in un Paese in guerra, non capiamo più nulla”.
E come in un Paese in guerra, sbarcano i militari e scarseggiano cibo, acqua e medicine. Le banche sono chiuse e si sta esaurendo il denaro contante. Alcune organizzazioni umanitarie stanno negoziando con i supermercati per recuperare generi di prima necessità.
Migliaia di persone hanno trovato rifugio all’aeroporto di Bangui in cerca di aiuto. L’alto commissariato Onu per i rifugiati ha calcolato 159 mila sfollati su una popolazione di circa 4 milioni e mezzo di abitanti. – Euronews