A un anno esatto dalla fine dei colloqui fra il governo e l’M23, i crimini commessi dagli ex ribelli nella parte orientale della Repubblica democratica del Congo sono stati ancora stati sanzionati: è quanto denuncia oggi Human Rights Watch (Hrw), ricordando che combattendo per 19 mesi l’esercito regolare nel Nord Kivu, gli ex ribelli si sono macchiati di crimini di guerra, stupri, reclutamento di bambini-soldato.
Fra gli undici impegni contenuti nelle dichiarazioni siglate il 12 dicembre 2013 a Nairobi – di fatto sinora in larga parte evasi – non è prevista alcuna amnistia per gli ex combattenti, ricorda Hrw.
Ma dopo la disfatta del novembre 2013 la maggior parte dei capi dell’M23 è fuggita in Rwanda e Uganda e la questione del loro rimpatrio ancora divide l’ex movimento ribelle e il governo congolese. L’Uganda ha peraltro annunciato che avrebbe accordato lo stato di rifugiati politici a tutti gli ex ribelli che si fossero trovati sul suo territorio nella data odierna.
“Chiediamo che i leader dell’M23 responsabili di uccisioni, stupri, reclutamento forzato di bambini vengano arrestati e portati davanti alla giustizia” ha detto l’avvocato di Hrw Ida Sawyer. – Misna