In Burkina Faso, oggi, 26 novembre, apparirà davanti al tribunale militare di Ouagadougou, il generale Gilbert Diendéré. Accusato di aver minacciato la sicurezza dello stato, di omicidi e di colpo di Stato, l’ex capo dello staff di Blaise Compaore è considerato il cervello del golpe fallito nel settembre 2015. Dopo cinque mesi di processo e oltre ottanta persone ascoltate dal tribunale, la deposizione dell’ex braccio destro di Blaise Compaoré è attesissima.
Il 16 settembre 2015, quando ufficiali e sottufficiali dell’ex reggimento di sicurezza presidenziale, agli ordini di Dienderé arrestarono e sequestrarono il presidente e i membri del governo di transizione. Alcuni sottufficiali lo accusarono e lo accusano di essere lo sponsor del fallito colpo di Stato. Non si sa se sia stato lui il vero responsabile, ma è certo che sia stato lui ad aver spiegato le ragioni del golpe agli ufficiali del reggimento e ad averlo guidato.
Gilbert Diendéré che è stato anche l’intermediario tra i sottufficiali responsabili del rapimento dei membri del governo e altri leader militari. Secondo alcuni ufficiali già ascoltati dai giudici è stato lui a dare le istruzioni ai soldati dell’ex reggimento di sicurezza presidenziale.
Considerato il «padre spirituale» dell’ex reggimento di sicurezza presidenziale, è lui che i soldati hanno chiamato, durante la transizione seguita al licenziamento di Blaise Compaore, per riorganizzare questa unità d’élite del Burkina Faso.
All’inizio del processo, uno dei suoi avvocati ha detto che il generale Gilbert Diendéré voleva parlare in modo che il popolo del Burkina Faso conoscesse la verità.