Sono partiti male i colloqui di Ginevra organizzati dall’Onu per formare un unico governo di unita’ nazionale. Sul lago Lemano sono arrivati solo i rappresentanti del governo riconosciuto internazionalmente del premier Abdullah al Thani. E’ stato confermato che gli islamisti della coalizione dell’Alba Libica (Fajir) e delle brigate di Misurate, che controllano la Tripolitania e avanzano in Cirenaica, non sono a Ginevra. Non solo. Decideranno solo domenica se partecipare o meno a questi negoziati. Ma, alla fine, potrebbero anche decidere di non venire affatto perche’, hanno spiegato, non condividono come sono stati organizzati. Questa prima tornata potrebbe durare fino a venerdi’ per poi attendere la prossima settimana l’eventuale arrivo degli islamisti, hanno spiegato all’Onu. Questi colloqui, dopo gli ultimi saltati in Libia, secondo l’Ue rappresentano “l’ultima occasione” per risolvere la crisi libica, dove ad oltre tre anni dalla fine del regime di Muammar Gheddafi, il Paese e’ spaccato almeno in due: da un parte gli islamisti ad Ovest e dall’altra i ‘laici’ che controllano una parte ridotta dell’Est (con anche il califfato di Isis a Derna che li accerchia da sinistra). Il Sud, il Fezzan, ‘res nullius’, in mano alle centinaia di tribu’.
L’inviato speciale Onu, Bernardino Leon, che ha organizzato i colloqui sul lago Lemano, ha operato una distinzione sul filo di lana: “Non e’ una parte ad essere assente (ai negoziati) , ma alcune persone (che rappresentano) questa parte”.
Tra i delegati finora a Ginevra, che hanno posato per una photo opportunity, 4 deputati del Parlamento di Tobruk, quello eletto il 25 giugno e che appoggia il premier al Thani. Mentre a Tripoli e’ stato riportato in vita il General National Congress (Gnc), controllato dagli islamisti, che il voto di giugno ha fatto decadere. Gnc che ha eletto un secondo premier, l’islamista, Omar el Hasi. Agi
