“A Grimari stanno sparando forte dalle prime ore del giorno. In città sembra siano arrivati gli Anti-Balaka che stanno prendendo d’assedio il quartiere musulmano. La gente ha cercato rifugio presso i soldati francesi di Sangaris, ma sono stati respinti, così è affluita verso la missione ed è stata alloggiata al centro catechistico”: lo riferiscono fonti dei missionari comboniani in Centrafrica, che esprimono “preoccupazione” per le violenze in corso nella sub prefettura della regione di Ouaka, circa 220 km ad est di Bangui.
La testimonianza missionaria giunte da un paese in subbuglio da più di un anno, dove i civili sono nella morsa delle milizie di autodifesa Anti-Balaka da una parte e dell’ex ribellione Seleka dall’altra.
Ieri, a trovare rifugio nelle foreste del nord sono stati circa 7000 abitanti della località di Boguila, a causa di un attacco lanciato da gruppi armati locali – presumibilmente Anti-Balaka – contro un convoglio dei soldati ciadiani della Misca che scortavano 540 musulmani originari di Bossangoa, fino a Goré, a sud del Ciad. “Abbiamo sentito una forte esplosione seguita da intensi spari d’arma da fuoco. Poco dopo abbiamo visto gli abitanti scappare dalle proprie case per ripararsi nelle foreste circostanti” ha denunciato l’organizzazione medico-sanitaria Medici senza frontiere (Msf), che sta curando i feriti sia a Boguila che nella vicina Poua.
Dallo scorso dicembre più di 300.000 persone tra cittadini centrafricani e di altre nazionalità, di confessione musulmana, stanno abbandonando il paese per non subire le rappresaglie degli Anti-Balaka, come vendetta per le violenze infierite per mesi dall’ex coalizione ribelle Seleka (musulmana). Sono scappati nei confinanti Ciad, Camerun e Repubblica democratica del Congo.
Dal Camerun fonti dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Acnur) hanno annunciato di prestare assistenza ad alcuni rifugiati centrafricani feriti a colpi di machete e proiettili, dopo una fuga durata tre mesi. Le milizie Anti-Balaka bloccano parte delle strade che portano al confine, costringendo gli sfollati a attraversare la giungla per raggiungere il paese vicino.
Intanto tensioni accese vengono segnalate anche a Bria, dove alcune fazioni della Seleka si oppongono con la forza al dispiegamento in città, in corso dalla scorsa settimana, di soldati africani della Misca e di truppe francesi di Sangaris. – Misna