La grave situazione della Repubblica Centrafricana ha spinto la Francia ad impegnarsi a inviare nuove truppe nel Paese per cercare di ridare un minino di sicurezza alle popolazioni locali.
Durante la sua visita nella capitale Bangui il Ministro degli Esteri francese Laurent Fabius ha annunciato infatti il rafforzamento entro la fine dell’anno del contingente francese già dispiegato in Centrafrica, che conta circa 400 uomini. Parigi ha però chiesto alle nuove autorità stabilite dai ribelli Seleka di indire nuove elezioni all’inizio del 2015.
Nonostante che il Presidente Michel Djotodia abbia annunciato lo scioglimento della coalizione ribelle Seleka, gruppi di miliziani che si reclamano appartenere questa sigla continuano a spadroneggiare nel Paese, aggravando le condizioni di insicurezza.
Come riferisce sul suo blog P. Aurelio Gazzera, missionario carmelitano che opera a Bozoum, “la situazione si fa sempre più pesante: in questi giorni ci sono stati degli scontri in un villaggio, Garga, che si trova a circa 150 km da Bozoum. In questo centro ci sono delle miniere d’oro, ed i ribelli della Seleka sono presenti da mesi, con le loro azioni violente, furti e saccheggi. Sfiniti da questa lunga storia di soprusi, alcuni abitanti hanno reagito uccidendo alcuni musulmani e alcuni ribelli. La reazione da parte dei ribelli è stata immediata, con l’uccisione di decine di persone”.
“In molte zone del Centrafrica la tensione sta salendo, proprio come reazione a questo ciclo infernale ed infinito di violenze da parte dei ribelli. Ed aumentano anche le tensioni tra musulmani e cristiani” avverte il missionario. – Ag. Fides