13 febbraio 1990, stadio di calcio di Soweto. Due giorni dopo il suo rilascio dalla prigione Nelson Mandela proclama il nuovo Sudafrica. L’ex prigioniero ha vinto e libererà il suo paese dall’apartheid. Fra decine di migliaia di spettatori sconosciuti a Mandela c‘è un uomo le cui segrete attività fin dagli inizi del 1980 hanno reso possibile questa gloriosa giornata. Jean Yves Ollivier è un uomo d’affari francese ed anche un diplomatico. Euronews lo ha incontrato.
Jean Yves Ollivier: “ Certo, per me è stato un momento straordinario vedere apparire la figura simbolica di Mandela, mano nella mano con sua moglie, che conoscevo molto bene, Winnie Mandela. Il discorso che ha pronunciato è stato all’altezza di quello che speravo ma soprattutto mi ha reso giustizia sulla mia battaglia per la liberazione di quest’uomo”.
Ollivier aveva favorito un accordo tra alcuni leader africani dopo aver offerto la sua mediazione per un complesso scambio di prigionieri tra ben 6 paesi Sudafrica, Angola, Cuba, Congo-Brazzaville, Mozambico, Stati Uniti e tre movimenti di liberazione, tutti implicati nella guerra fredda. Era riuscito a far dialogare i contendenti gettando le basi per una serie di trattative in Kalahari, a Londra, al Cairo ed anche nella Repubblica del Congo.
Alla fine i cubani vennero portati via dall’Angola, dal Sudafrica e dalla Namibia che diventava indipendente. Sotto la presidenza di De Klerk il Sudafrica liberava Nelson Mandela dando la stura alla fine dell’apartheid.
Jean Yves Ollivier: « Mi rendevo conto che se non si fosse cercato di riconciliare le due parti i bianchi e i neri, il bagno di sangue sarebbe stato inevitabile. Per me era chiaro che la comunità nera avrebbe vinto, è la legge dei numeri e della giustizia della loro causa, ma non volevo che questa vittoria, che avrebbero ottenuto a colpo sicuro, sarebbe diventata la fine di una comunità”.
Attraverso il film nel racconto di Ollivier e i fatti del 1988 i registi Carlos Agullo e Mandy Jacobson raccontano la vera storia delle manovre di corridoio, gli intrighi diplomatici attorno alla liberazione di Mandela.
Jean Yves Ollivier: « Mandela è una necessità per l’umanità. E’ la prima volta nella storia dell’umanità che tutti gli uomini, tutte le istituzioni, tutte le corporazioni e le associazioni individuano una causa comune. Con l’eccezione di qualche bianco del Sudafrica attorno a Mandela si stringe una unanimità assoluta per la prima volta nella storia dell’umanità. Formidabile”.
Mandela incontra Ollivier diversi giorni dopo il discorso allo stadio di Soweto. Nel 1995 il nuovo presidente gli conferisce il rango di Grand’ufficiale al merito.
Jean Yves Ollivier: « Rimpiango solo che questo film non sia stato realizzato due anni fa perchè se cosi’ fosse stato avremmo avuto anche Mandela. Ho l’intima convinzione che Mandela avrebbe partecipato a questo film”.
Scritto dall’ex direttore di Le Monde per l’Africa Stephen W Smith, il film è piu’ una narrazione thriller che un tradizionale documentario. La sua diffusione internazionale è imminente. – Euronews