Al via al Cairo la visita dei ministri degli Esteri e della Difesa russi Serghiei Lavrov e Serghiei Shoigu con i colleghi egiziani e il capo dei militari e ministro della Difesa Abdel Fattah el Sissi. Durante i colloqui si passeranno in rassegna le relazioni bilaterali e le crisi regionali. Per approfondire le ragioni di questi incontri abbiamo interpellato un analista politico: Samir Ghattas
Mohammed Shaikhibrahim, euronews: Come va letta in questo preciso momento la visita in Egitto di politici e militari russi?
Samir Ghattas: “La politica degli Stati Uniti ha causato seri disagi e confusione in Medio Oriente e in Egitto in modo particolare, soprattutto dopo la caduta del regime dei Fratelli musulmani. Dopo questo evento c‘è stato un cambio di rotta nella politica degli Stati Uniti nei confronti dell’Egitto con le pressioni sull’esercito e, oltretutto, il taglio degli aiuti militari ed economici all’Egitto. Questa visita significa che l’Egitto ha iniziato delle relazioni nuove, o per essere più precisi, ha avviato un processo di recupero del vecchio dialogo con diverse regioni del mondo, soprattutto con la Russia, probabilmente più tardi farà lo stesso anche con la Cina , l’India e altre potenze emergenti. Credo che ci sia anche una ragione economica nel riallacciare i rapporti con la Russia, perché è il primo esportatore di grano, un bene del quale l’Egitto ha grande bisogno.’‘
Mohammed Shaikhibrahim, euronews: Perché questo passo, che arriva dopo anni di rapporti freddi, non è considerato come uno scambio di ruoli tra Mosca e Washington?
Samir Ghattas :“Non credo che si arriverà a uno scambio di ruoli o di funzioni tra Mosca e Washington dato il conflitto storico che divide questi due Paesi. Gli Stati Uniti hanno interessi completamente diversi dalla Russa e non consentiranno a Mosca di piantare di nuovo i piedi Medio Oriente. In cambio, la potente presenza della Russia in Siria, le sue forti relazioni con l’Iran e la sua abilità nell’intessere un rapporto con l’Egitto, potrebbero forse portare a una nuova epoca tra la Russia e il Medio Oriente.” – Euronews