L’ex candidato presidente Biram Ould Abeid e altri due attivisti impegnati come lui contro la schiavitù sono stati condannati a due anni di prigione da un tribunale mauritano. L’accusa era di “appartenenza a un’organizzazione non riconosciuta”. Altri sette accusati sono stati invece rilasciati.
Ould Abeid guida l’Initiative pour la resurgence du mouvement abolitionniste (Ira), una sigla anti-schiavista i cui componenti sono spesso finiti nel mirino della polizia: lo stesso ex candidato presidente (uscito sconfitto dalle elezioni del 2014) era stato arrestato con altre otto persone lo scorso novembre e la sede dell’organizzazione era stata chiusa pochi giorni prima. Il processo era cominciato il 24 dicembre.
In Mauritania la schiavitù è stata ufficialmente abolita nel 1981, ma solo nel 2007 possedere schiavi è diventato un reato. Almeno 140.000 persone, secondo le stime del Global Slavery Index, sono attualmente in stato di schiavitù nel paese. – Misna