Tre avvocati di due giornalisti di Al Jazira, arrestati in Egitto con l’accusa di avere diffuso “notizie false”, hanno rimesso il mandato in polemica con la catena satellitare del Qatar.
La accusano di utilizzare e sfruttare il processo in corso contro i reporter per nuocere all’Egitto dando una cattiva immagine del Paese. I tre legali – Farag Fatehy Farag, Mohamed Farahat e Mokhless El-Salehy – hanno annunciato la loro decisione nell’udienza tenutasi oggi in un tribunale del Cairo.
Farag in particolare ha accusato al Jazira di diffondere notizie false.
I 20 giornalisti della televisione satellitare, di cui 12 contumaci, sono accusati di sostenere la Fratellanza, organizzazione dichiarata terrorista dalle autorità, e di avere “diffuso notizie false”. Quattro sono stranieri: due britannici, un australiano e una olandese. La prossima udienza si terrà giovedì 22 maggio. Intanto le condizioni di salute del reporter di Al Jazira Abdullah el Shamy, in prigione da agosto e che stando alla famiglia e a diversi media internazionali è in sciopero della fame da oltre 100 giorni, sono “eccellenti”. Lo ha riferito oggi una fonte della sicurezza egiziana all’agenzia Mena, sottolineando che il “giornalista non è in sciopero della fame, come riferiscono molti website.
Rifiuta il cibo che gli viene dato in carcere, mentre riceve quello che gli viene portato dai suoi familiari”. La stessa fonte ha precisato che Shamy sta in “perfetta salute”. L’uomo è in carcere dallo scorso 14 agosto quando venne arrestato mentre stava seguendo per la sua emittente i sit-in di Rabaa el-Adawya al Cairo. Due giorni fa il fratello del giornalista aveva detto che Shamy “è in pericolo di vita, soffre di ipoglicemia, anemia e di insufficienza renale, dopo 112 giorni di sciopero della fame” e che avrebbe “perso 40 chili”. (ANSAmed).