Le autorità della regione semi-autonoma del Puntland hanno reso noto di aver sospeso le relazioni con il governo centrale di Mogadiscio, dopo l’annuncio un paio di settimane fa della creazione di una nuova amministrazione locale nel centro del Paese e per il timore che la riforma istituzionale promossa dall’esecutivo federale possa ridurre l’autonomia della regione che ha dichiarato unilateralmente nel 1998 la propria autonomia.
Il presidente dell’autorità del Puntland, Abdiweli Mohamed Ali Gaas, ha confermato ai media somali la notizia specificando che un gruppo di mediatori è al lavoro per risolvere la questione.
Le tensioni sono cominciate dopo l’annuncio a fine luglio dell’unificazione delle amministrazioni locali di Ahlu Sunna e di Galmudugh, nel centro del Paese, in una nuova suddivisione amministrativa sulla base di quanto previsto dal piano strategico per le riforme istituzionali ‘Vision 2016′ approvato lo scorso aprile dal governo federale di Mogadiscio.
In base alle rivendicazioni del Puntland, parte del territorio che rientrerebbe nei confini della nuova regione spetterebbe invece al Puntland stesso e le autorità di Garowe hanno perciò sospeso tutte le relazioni con Mogadiscio.
Una decina di parlamentari del Puntland a Mogadiscio ha inoltre dichiarato anno dichiarato il proprio sostegno alla decisione delle autorità di Garowe e ha deciso di non partecipare più alle sedute del Parlamento di Mogadiscio, finché non sarà trovata una soluzione condivisa al proseguimento delle riforme istituzionali per la creazione di uno Stato federale efficiente in Somalia. * Michele Vollaro – Atlasweb