È sospettato di aver preso parte agli attacchi terroristici del 1998 alle ambasciate statunitensi in Kenya e Tanzania, che hanno ucciso 224 persone.
Insieme a lui, altri 20 presunti membri di al-Qaeda sono stati messi sotto accusa dal tribunale federale di New York nel 2000.
L’FBI ha dato la caccia per oltre un decennio a Nazih al-Ragye, noto come Abu Anas al-Liby, mettendo una taglia di 5 milioni di dollari.
Il 5 ottobre il militante islamista è stato catturato in Libia, davanti alla sua abitazione, con un raid delle forze speciali americane.
Messo sotto interrogatorio su un’imbarcazione della Marina, a causa delle sue precarie condizioni di salute è stato trasferito a New York e oggi dovrebbe comparire davanti al giudice.
La decisione di processare un presunto militante di al-Qaeda a Manhattan, anche se non si tratta del primo caso, ha suscitato polemiche da parte repubblicana.
La cattura di al-Liby ha avuto ripercussioni in Libia, con il sequestro-lampo del primo ministro Ali Zeidan, avvenuto giovedì scorso, come atto di rappresaglia da parte di alcuni ribelli. – Euronews