Due paesi molto diversi, con un indice di sviluppo e una ricchezza nazionale distanti, che insieme possono dare un’idea di Africa. Sierra Leone e Costa d’Avorio, tappe del viaggio conclusosi due giorni fa del ministro degli Esteri italiano Emma Bonino, benché si trovino entrambe in Africa occidentale, con le due capitali divise da poco più di un’ora di volo, sono rappresentative di due aspetti di un continente complesso, dalle grandi potenzialità e dalle grandi possibilità anche per l’economia italiana, ma che deve essere compreso e che chiede una cooperazione alla pari.
La Sierra Leone, dopo aver fatto grandi passi avanti nel processo di riconciliazione seguito alla guerra civile, a dieci anni dalla fine di quel conflitto è chiamata a compiere passi altrettanto importanti per entrare in una fase di sviluppo economico quanto più diffuso possibile. Manca di infrastrutture, deve ridurre i tassi di corruzione, intende puntare sull’agricoltura ma anche sul turismo mettendo intanto a frutto le sue risorse minerarie.
I grattacieli di Abidjan e l’eleganza di alcuni suoi angoli contrastano con le polverose strade di Freetown, ma anche la Costa d’Avorio ha vissuto il suo conflitto interno, una difficile fase di transizione, una crisi post-elettorale (2011) e solo ora sta riprendendo con più decisione un percorso di crescita economica.
In entrambi questi paesi l’Italia può aprire nuove forme di cooperazione, ha detto nel corso del suo viaggio il capo della Farnesina, mettendo a disposizione competenze ed eccellenze del made in Italy in un’ottica di partenariato. E lo può fare senza disgiungerlo dall’attenzione al rispetto dei diritti umani e dal coinvolgimento di questi stessi paesi in campagne di livello internazionale come quella per l’abolizione della pena di morte.
Infrastrutture, energia e agricoltura, ma anche sanità ed educazione: sono questi i settori principali su cui l’Italia può trovare spazi e può dare qualità in Africa. Nel corso del viaggio della Bonino, diversi sono stati i riferimenti all’agribusiness e ad Expo 2015, iniziativa a cui prenderanno parte sia la Sierra Leone, nel cluster riso, sia la Costa d’Avorio, nel cluster cacao. Nell’incontro conclusivo ad Abidjan, il primo ministro ivoriano Daniel Kablan Duncan ha annunciato la prossima nomina del commissario per Expo, passo necessario per la partecipazione del paese africano.
Al termine dell’incontro con Duncan, parlando con la stampa, Bonino ha indicato i settori in cui è possibile rafforzare la cooperazione tra Italia e Costa d’Avorio: infrastrutture, trasformazione dei prodotti agricoli, energia. “Dopo anni di buone relazioni ma allo stesso tempo deboli – ha detto – penso sia arrivato il momento di un grande rilancio”. Rilancio che passerà anche per una presentazione della Costa d’Avorio da tenersi in Italia a giugno per mostrare le potenzialità di questo paese agli investitori italiani. * Gianfranco Belgrano – Atlasweb